AROYA Cruises: il mare attraverso occhi arabi


Quando AROYA Cruises apparve per la prima volta all’orizzonte, portava con sé non solo un nuovo marchio, ma la promessa di un nuovo capitolo per l’intero settore crocieristico. Per la prima volta, una compagnia nasce dalla visione culturale di una nazione, un brand progettato per riflettere il volto moderno dell’Arabia Saudita e per condividere con il mondo il suo spirito di ospitalità, arte e patrimonio.

Lanciata da Cruise Saudi, una società del portafoglio del Public Investment Fund, AROYA Cruises rappresenta al contempo continuità e innovazione. Cruise Saudi, fondata nel 2021, aveva una missione precisa: creare l’infrastruttura e le condizioni necessarie affinché le coste mozzafiato del Regno potessero accogliere per la prima volta navi da crociera. Una volta gettate queste basi, il passo successivo è stato naturale: creare un marchio crocieristico saudita, capace di incarnare l’identità e le aspirazioni del paese sul palcoscenico internazionale.

Il risultato è AROYA: un nome che combina due parole arabe ”Ar”, che simboleggia Arabian (arabo), e “Roya”, che significa visione, riflettendo così la visione araba e una nave che unisce la grandiosità delle moderne crociere con la profondità della cultura araba.Navigando attraverso il Mar Rosso e ora avventurandosi nel Mediterraneo, AROYA Cruises invita gli ospiti a vivere un’esperienza di viaggio attraverso un punto di vista unicamente saudita, uno che celebra tradizione, innovazione e inclusività.

Al centro di questo progetto c’è Turky Kari, Executive Director of Marketing in Cruise Saudi. Con un background nell’ambito dell’ospitalità, della comunicazione e del marketing, Kari unisce una mentalità strategica a una passione per lo storytelling. Sotto la sua direzione, l’immagine e la voce di AROYA hanno preso forma come qualcosa di globale e al tempo stesso distintamente locale: una compagnia di crociera che parla di bellezza, scoperta e orgoglio.

Lo abbiamo incontrato per parlare del viaggio realizzato finora da AROYA, delle sue origini, della sua evoluzione e delle sue ambizioni per gli anni a venire.

La storia di Aroya ha inizio nella missione più ampia di Cruise Saudi di introdurre le crociere nel Regno. L’attenzione iniziale era rivolta a costruire l’ecosistema: porti, terminal, collaborazioni e infrastrutture necessarie per accogliere navi e viaggiatori da tutto il mondo. Una volta che quelle fondamenta furono solide, il passo successivo è diventato inevitabile: creare un marchio nazionale, una linea crocieristica che non soltanto accogliesse visitatori, ma esprimesse la personalità dell’Arabia Saudita anche in mare.

«Con l’espansione di Cruise Saudi», spiega Turky Kari, «ci siamo resi conto che c’era un forte desiderio non solo di ospitare marchi internazionali, ma anche di crearne uno che rappresentasse davvero la nostra cultura, la nostra estetica, la nostra ospitalità. Così è nato AROYA, come espressione della nostra identità, progettato per un pubblico globale».

All’inizio l’attenzione di AROYA era chiara: servire il mercato domestico e regionale, offrendo ai viaggiatori sauditi e internazionali un modo nuovo di vivere il mare. «Volevamo dare al nostro popolo qualcosa di cui potesse essere orgoglioso», dice Kari. «Per molti, la crociera era un concetto completamente nuovo. Abbiamo costruito tutto da zero: l’esperienza, le aspettative, il rapporto con il mare».

Ma quella attenzione si sta già ampliando. «Ciò che ci ha sorpreso», aggiunge, «è quanto rapidamente è cresciuto l’interesse internazionale. Oggi, nella stagione mediterranea, vediamo ospiti dell’Europa orientale, Asia Centrale, GCC, della Turchia e oltre, insieme ai nostri viaggiatori sauditi. L’identità del brand è locale nel cuore ma universale nell’appeal. Le persone sono curiose della nostra storia, vogliono vivere l’Arabia attraverso i nostri occhi».

La nave di AROYA è parte centrale di questa storia. L’imbarcazione, elegante, moderna e deliberatamente distintiva, è stata progettata non solo come manifesto del patrimonio culturale arabo, ma anche come luogo in cui comfort e bellezza convivono naturalmente. «L’hardware riflette sia lusso che personalità», afferma Kari. «Gli interni della nave si ispirano all’arte araba, con toni caldi, motivi intricati ed elementi di design che collegano gli ospiti alla nostra cultura, non in modo stereotipato, ma con un’interpretazione moderna e elevata. L’obiettivo era creare un senso di autenticità e orgoglio, bilanciato da una forte raffinatezza internazionale».

Il concetto di Patrimonio Culturale e Ospitalità Araba percorre ogni dettaglio a bordo. Dalla cucina, fusione di sapori sauditi e preferenze internazionali, all’intrattenimento e alla filosofia del servizio, la nave mira a immergere gli ospiti nello spirito della regione.

«La cultura non è per noi un tema; è l’essenza», spiega Kari. «Ogni punto di contatto, dai rituali di benvenuto alla musica e al design degli spazi pubblici, riflette chi siamo. Gli ospiti vivono il calore saudita e la generosità che sono al cuore della nostra identità».

AROYA è anche profondamente sensibile ai valori dei suoi ospiti. «Abbiamo fatto in modo che i nostri spazi riflettessero rispetto per la privacy e la tradizione», dice. «Sono previsti orari dedicati alle donne in alcune strutture selezionate, come piscine, spa e palestre, una caratteristica che fa parte della nostra cultura e che gli ospiti internazionali hanno in realtà molto apprezzato. La considerano qualcosa di distintivo, un modo per vivere l’autenticità con comfort. Abbiamo anche creato una delle aree per bambini più grandi in mare, perché volevamo che famiglie e giovani viaggiatori si sentissero pienamente inclusi. La nave è progettata per connessione: grandi tavoli da pranzo, ampi saloni, spazi da condividere».

I primi viaggi nel Mar Rosso hanno offerto non solo scorci delle coste spettacolari dell’Arabia ma anche una lezione su cosa può diventare una crociera moderna. «Gli itinerari del Mar Rosso sono stati una rivelazione», ricorda Kari. «Ci hanno mostrato quanto potente possa essere questa regione come destinazione: acque incontaminate, isole vergini, siti del patrimonio antichi. Per gli ospiti internazionali è stato completamente nuovo. Per i sauditi, è stata una riscoperta della propria casa, vista da una prospettiva nuova».

Ora, AROYA ha portato quell’esperienza nel Mediterraneo, dove continua a evolversi. «Volevamo testare la nave, il servizio, e il marchio in un ambiente maturo e competitivo», dice. «Il Mediterraneo ce lo consente. È l’occasione per imparare, affinare il prodotto, e mostrare al mondo che una compagnia crocieristica saudita può operare con fiducia accanto ai nomi più importanti del settore».

La visione a lungo termine è chiara: AROYA non è un esperimento destinato a breve termine, ma l’inizio di qualcosa di duraturo. «Ci vediamo parte della comunità globale delle crociere», afferma Kari. «Ci stiamo espandendo, ascoltando, migliorando ma restando sempre fedeli a chi siamo. Sia nel Mar Rosso, nel Golfo Arabico, o nel Mediterraneo, AROYA porterà sempre lo stesso DNA: la celebrazione della bellezza, della modernità e della cultura araba».

Ogni brand giovane impara ed evolve. AROYA non è un’eccezione, e Turky Kari parla con sincerità di ciò che ancora può essere migliorato. «Stiamo raffinando costantemente il prodotto a bordo, arricchendo l’intrattenimento, diversificando le offerte gastronomiche, e migliorando il flusso del servizio», spiega. «Ma impariamo anche dai nostri ospiti. Il feedback è stato estremamente prezioso. Ora comprendiamo meglio come bilanciare le esigenze di pubblici differenti: famiglie saudite, viaggiatori regionali, ed esploratori internazionali. L’obiettivo è creare armonia tra comfort, autenticità e sorpresa».

Quando si tratta di pianificazione degli itinerari, le scelte di AROYA sono guidate sia dalla logistica che dalla narrazione. «La selezione dei porti non è mai casuale», dice Kari. «Cerchiamo destinazioni che offrano senso del luogo, profondità culturale e bellezza naturale. Ma teniamo anche presente il percorso dell’ospite: come ogni porto si integri con l’esperienza a bordo. Vogliamo che ogni giorno sembri un nuovo capitolo, non solo un’altra tappa».

Man mano che il marchio cresce, la strategia di marketing diventa sempre più sofisticata. «Per noi promuovere non significa solo vendere cabine; significa costruire riconoscibilità e fiducia», spiega Kari. «Nel Mediterraneo ci concentriamo sulla consapevolezza, partnership con agenzie di viaggio, eventi regionali, narrazione sui social media. Ci rivolgiamo al pubblico internazionale nella loro lingua, ma manteniamo visibile la nostra identità. Le persone sono incuriosite dall’Arabia Saudita, dalla sua cultura, dalle sue trasformazioni, dai suoi paesaggi. AROYA diventa il ponte che connette quella curiosità all’esperienza».

Il successo di AROYA sta dunque nell’equilibrio, tra innovazione e patrimonio, standard globali e anima locale. «Non abbiamo mai voluto imitare», dice Kari. «Volevamo offrire qualcosa di originale al mondo delle crociere, offrire la bellezza e la modernità della nostra regione in un modo che sia aperto, accogliente e ricco di carattere. Quello che abbiamo appreso nella nostra prima stagione mediterranea è che le persone apprezzano la differenza. Non vogliono repliche; vogliono storie».

E quale storia racconta Aroya? Una storia di riscoperta, di un paese che apre le sue coste, di una cultura orgogliosa di mostrarsi al mondo, e di una nuova generazione di viaggiatori che sceglie l’autenticità invece dell’uniformità.

«AROYA  è più di una compagnia crocieristica», dice Kari con un sorriso. «È una visione di cosa può essere il viaggio quando è guidato da orgoglio, creatività e cura. Ovunque navighiamo, sia attraverso il Mar Rosso che nel Mediterraneo, quell’essenza non cambierà mai».

Alla fine del nostro incontro, una cosa è chiara: AROYA Cruises non sta solo solcando nuovi mari, li sta creando. Un viaggio iniziato costruendo porti e terminal è diventato un movimento, un invito a vedere il mare e il mondo attraverso gli occhi dell’Arabia.

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Gabriele Basssi

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