Thess Appelberg: una carriera ai confini del mondo


In un numero nel quale si dedica un ampio spazio alle crociere Expedition, non potevamo non rimanere pienamente in tema dedicando la nostra consueta intervista al femminile ad una grande esperta di spedizioni. Da tanto tempo ho un’amicizia speciale con Thess Appelberg, anche se non siamo mai riusciti ancora a viaggiare assieme.

Si tratta di un membro dell’equipaggio che ha costruito la propria carriera proprio su questo genere di itinerari, imparando a conoscere un mondo in gran parte sconosciuto e poco frequentato sia dal turismo crocieristico che da quello più generico.

Credo che gli equipaggi delle navi da spedizione debbano avere non soltanto una preparazione ancora più lunga e complessa rispetto alle altre navi per crociere più classiche, ma anche uno spirito di avventura ed una predisposizione ad un ruolo particolarmente difficile, dove occorre ogni giorno adattarsi e saper costruire nuovi schemi e nuovi percorsi.

Ma andiamo per gradi, e cerchiamo di scoprire un po’ alla volta il ruolo di Thess, lasciandocelo spiegare da lei stessa in prima persona. Anzitutto un passo indietro. Thess, raccontaci della tua formazione e di che cosa ti ha avvicinato alle navi da crociera, ed a quelle expedition in particolare.

La passione per l’avventura, per le terre estreme, per questi luoghi così remoti del mondo è stata alimentata dal tuo ruolo a bordo? O al contrario è la passione che ti ha portato a bordo in modo da poterla vivere a pieno?

Cercherò di farla breve! I miei fratelli e io abbiamo avuto la fortuna di viaggiare con i nostri genitori fin da piccoli. Ci hanno fatto conoscere fin da subito le differenze culturali e linguistiche, portandoci in campeggio con il nostro camper in tutta Europa – perfino in Russia, negli anni ’70! Di questo sarò loro sempre grata. All’inizio dei miei vent’anni sapevo già che volevo lavorare nel settore dei viaggi, e la mia più grande passione è sempre stata – e lo è ancora oggi – conoscere e “respirare” culture diverse, esplorare sentieri nascosti e imparare nuove lingue lungo il cammino.

Ho lasciato la mia Svezia natale per studiare e lavorare all’estero: in Grecia, Francia, Germania, fino ad arrivare a San Diego, in California. Lì mi sono costruita una vita, lavorando per molti anni nel settore aereo e nelle agenzie di viaggio. Quando la crisi finanziaria del 2008 colpì duramente la California, anche la mia carriera ne risentì. All’epoca avevo poco più di quarant’anni e decisi di tornare in Europa, nella speranza di poter ricominciare da capo. In quel periodo vivevo con mia sorella e la sua famiglia in Norvegia e… non avevo mai sentito parlare di Hurtigruten! All’inizio del 2009, mentre lavoravo come agente di viaggi aziendali a Oslo, mi offrirono di partecipare a un “Fam Trip” a bordo della nave costiera MS Kong Harald di Hurtigruten – e da lì è iniziata la mia “storia d’amore” con Hurtigruten!

Pur facendo ancora fatica ad ambientarmi in un nuovo Paese, mi sono innamorata: della nave, del viaggio, dell’intero concetto… e anche della Norvegia! La mia passione per i viaggi e per la scoperta di nuovi luoghi ha sicuramente avuto un ruolo importante, e dopo soli quattro giorni a bordo sapevo che, se volevo restare in Norvegia, quello era il lavoro che dovevo fare. Mi sono candidata per il ruolo di Assistente Tour Leader / Tour Leader… e ho sperato per il meglio! Dopo cinque mesi, è arrivata la telefonata: ed eccomi qui, sedici anni dopo!

Nel 2016 sono passata a Hurtigruten Expedition (ora HX) e alla MS Midnatsol come Expedition Coordinator. Col passare del tempo, sono stata assegnata alla MS Fram per alcuni anni, e dal 2022 lavoro a bordo della MS Spitsbergen. A partire da aprile 2026, lavorerò a bordo della MS Roald Amundsen, navigando per la prima volta in Alaska e nel Passaggio a Nord-Ovest. La mia emozione è ancora viva come all’inizio, anche dopo tanti anni, e continuo ad imparare a ogni nuova destinazione!

Prima di parlare della tua posizione a bordo, raccontaci un po’ di te quando non sei su una nave. Quali sono le tue passioni? Dove vivi? Quanto rimani a casa dopo ogni imbarco? Hai progetti per il futuro che prevedono di lasciare questo mondo della navigazione?

Vivo in Spagna da ormai 7 anni, un po’ nell’entroterra di Alicante. Dopo 10 anni in Norvegia, sentivo la mancanza di un clima più caldo e avevo anche bisogno di un cambiamento. Come la maggior parte delle persone in questa professione, passo almeno 6 mesi all’anno a bordo, con un calendario che prevede rotazioni di 6-8 settimane di lavoro / 6-8 settimane di pausa.

Sulle navi da spedizione lavoriamo tutti i giorni durante la nostra rotazione, senza giorni liberi. Una volta a casa, ho bisogno non solo di ricaricare le energie e rilassarmi, ma anche di trascorrere del tempo con la famiglia, gli amici, e fare tutte quelle cose che mi rendono felice! Viaggiavo molto in passato, in tutto il mondo, ma ora le cose sono un po’ cambiate. Visito più spesso la mia famiglia in Svezia e in Norvegia, e dedico molto più tempo a coltivare nuove amicizie qui in Spagna. Partecipo a eventi musicali, Fiestas, giro in moto e viaggio anche molto a livello locale. Conduco una vita molto equilibrata, anche grazie a tutta l’esplorazione che facciamo mentre siamo a bordo.

Lasciare questo tipo di lavoro – così speciale – richiederà tempo, preparazione e adattamento, e sto lentamente pianificando la mia pensione, molto probabilmente nel 2029, dopo 20 anni come Coordinatrice in mare. Finché sarò in grado, non credo che smetterò mai di esplorare il mondo che mi circonda, e chissà, magari ogni tanto indosserò di nuovo il cappello da Tour Guide!

Credo che il tuo ruolo a bordo sia più complesso di quanto un semplice passeggero possa pensare. Le escursioni nelle crociere expedition non sono qualcosa di facilmente programmabile in anticipo, e serve una grande improvvisazione presumo. Quali sono esattamente i tuoi compiti a bordo?

I miei compiti come Expedition Coordinator sono davvero troppi per elencarli tutti. Tutti noi a bordo lavoriamo in un ambiente in continuo cambiamento, il che significa che diamo tutti una mano dove serve, indipendentemente dal ruolo. In generale, mi occupo di coordinare l’imbarco e lo sbarco, di organizzare le escursioni a terra in collaborazione con i nostri Shore Teams, i fornitori esterni e le agenzie portuali. Per quanto riguarda le attività a terra nelle regioni polari, come Artico, Antartide e altre destinazioni intermedie, coordino operazioni come: uscite in Zodiac, kayak, escursioni a piedi, ciaspolate, campeggio, ecc., e gestisco le partenze direttamente dal nostro Tender Pit. …e l’elenco continua. L’Expedition Coordinator fa parte del Team di Management a bordo, che in HX è composto anche dall’Expedition Leader, dall’Assistant Expedition Leader e dallo Science & Education Coordinator. I nostri itinerari vengono pianificati con largo anticipo da un grande team a terra, prima ancora che diventino realtà, e l’intero equipaggio a bordo li trasforma in un’esperienza viva e autentica per i nostri ospiti!

Amare la natura e gli animali non significa necessariamente avere la capacità di volerli mostrare e spiegare agli ospiti. Anzi, per la mia piccola esperienza sulle crociere expedition, spesso il rapporto che si instaura con isole sperdute e luoghi isolati dal mondo è così intimo da preferire il silenzio e la solitudine. Tu sei portata a trasmettere tutta la tua conoscenza e la tua passione agli ospiti? E’ stato difficile adeguarsi nel doverlo fare? Anche perché, credo, che la passione di chi guida i crocieristi in escursione sia davvero determinante nel lasciare loro un ricordo splendido e appagante dei luoghi che visitano.

A bordo di una nave da spedizione, l’equipaggio è composto da persone provenienti da ogni ambito della vita, tutte appassionate di ciò che fanno e che scelgono consapevolmente di essere lì. Nel Team di Spedizione, ogni membro è un esperto nel proprio settore. Tutti sono sicuramente felici e preparati a condividere le loro conoscenze con i nostri ospiti, qualunque ne sia l’argomento! La cosa più straordinaria delle crociere di spedizione è che anche noi impariamo moltissimo dai nostri ospiti! Nelle aree in cui offriamo escursioni gestite da terzi, facciamo affidamento sulla conoscenza locale per garantire la migliore esperienza possibile ai nostri ospiti, e naturalmente ci avvaliamo di guide locali. Questo non differisce molto dalle grandi compagnie di crociera; semplicemente operiamo su scala più ridotta.

Parlando di expedition, non possiamo non chiederti quali sono i luoghi più remoti che hai visitato, e quali siano quelli che ti hanno colpito di più. Io ho sempre amato studiare mappe e carte geografiche, andando a cercare quei puntini poco vistosi che a volte stanno ai margini del mappamondo. Tu lo hai fatto dal vivo…cosa si prova?

In HX, i nostri itinerari verso South Georgia/Antartide e l’estremo nord dell’Artico sono naturalmente i più lontani. Ma se parliamo delle destinazioni più remote e forse anche meno visitate, devo dire che sono le isole Bissagos e le piccole isole del Sud America. È proprio lì che impariamo davvero a conoscere vite molto diverse dalla nostra, e queste visite sono tra le mie preferite. Dato che ormai non abbiamo più itinerari in queste zone, sono molto grata di aver avuto l’opportunità di viverle per alcuni anni.

Rimanendo sempre sul concetto di crociera expedition: pensi che la clientela conosca, prima di vivere l’esperienza, che cosa davvero aspettarsi a bordo? In genere, noti che gli ospiti siano piacevolmente sorpresi e che la realtà superi le aspettative? Oppure suggerisci che sia necessaria una maggiore informazione attorno a questo prodotto? Non mi sto riferendo al tuo brand, ma al settore expedition in generale, in modo da ottenere un importante consiglio per noi che facciamo quotidianamente informazione.

Ad essere completamente onesta, personalmente penso che Internet e l’“accesso immediato” alla maggior parte delle destinazioni, anche quelle più remote, abbiano in qualche modo attenuato il fattore sorpresa, il cosiddetto effetto WOW, in tutti i settori del turismo. Le pagine online sono piene di foto, recensioni e informazioni che noi non avevamo quando ho iniziato a viaggiare, molto tempo fa.

Ad HX forniamo documenti di viaggio, informazioni online e anche webinar per gli ospiti che desiderano partecipare prima del viaggio, quindi sì, credo che gli ospiti siano preparati. Naturalmente, il nostro desiderio è che ogni ospite si senta soddisfatto e motivato a continuare a esplorare dopo ogni esperienza di viaggio.

Che cosa pensi che sia l’elemento più indimenticabile di una crociera expedition? La sensazione di avventura? La scoperta di luoghi sperduti? Il contatto diretto con gli animali e la natura?

Penso proprio tutto quanto menzionato sopra! Quando mi viene chiesto “dove dovrei andare?/ qual è la destinazione migliore?”, io rispondo sempre: “Cosa stai cercando e cosa desideri vedere/ vivere?”

Il pubblico della tua compagnia di crociera si compone di molti repeaters? Pensi che il clima familiare che si crea ben presto a bordo sia un incentivo per gli ospiti di tornare in crociera con la stessa compagnia? Oppure credi sia maggiormente determinante la scelta di itinerari e le numerose navi della flotta?

Sì, sicuramente abbiamo molti ospiti che tornano più volte. Di solito riconosco almeno una o due facce mentre sono a bordo. Alcuni ospiti hanno la loro nave preferita, e a volte anche il loro equipaggio preferito! La preferenza personale gioca sicuramente un ruolo nella scelta di un ambiente più piccolo e intimo, come quello della MS Fram e della MS Spitsbergen. Altri invece preferiscono le navi ibride più nuove e più grandi, come la MS Roald Amundsen e la MS Fridtjof Nansen.

Dalla tua grande esperienza in questo settore, cosa consiglieresti ai viaggiatori come prima esperienza expedition? Quale itinerario, quale approccio, quale forma mentis per intraprendere avventure indimenticabili, spesso definibili come “once in a lifetime”!?

Per molti è davvero un viaggio ed un’esperienza unica nella vita, soprattutto se si tratta di viaggiare in Antartide. Come viaggiatori, dobbiamo tutti capire cosa stiamo cercando quando intraprendiamo un viaggio. Questo, di per sé, determinerà quale viaggio è il migliore! Per alcune persone l’abbondanza di fauna selvatica sarà la cosa più importante, per altri i paesaggi, la fotografia o gli scambi culturali. Per altri ancora, il senso di avventura o semplicemente il fatto di poter mettere una spunta dopo essere stati in un certo posto! In ogni caso, però, bisogna avere una mente aperta e sicuramente aspettarsi cambiamenti dell’ultimo minuto in questo tipo di viaggio.

Se qualcuno sta pianificando di andare sia all’Artico che in Antartide, consiglierei di andare prima all’Artico, semplicemente perché la fauna selvatica è generalmente meno numerosa rispetto alla grande quantità di pinguini e foche che si vedono in Antartide.

La mia destinazione preferita più a sud è senza dubbio South Georgia! Una sensazione di “Jurassic Park”, con pinguini reali e otarie nascoste nell’erba tussock! Sbarcare a Salisbury Plains o St Andrews Bay circondati da cuccioli di otaria e pinguini reali… onestamente mi fa venire le lacrime agli occhi! Non riesco a spiegarlo. Ma con il mio background in studi culturali e linguistici, mi emoziono di più quando visitiamo comunità più piccole. Le mie esperienze in Ecuador, Perù e Cile, e soprattutto nelle isole di Capo Verde, Honduras, Nicaragua, Colombia, Bissagos e nel Canada Artico sono qualcosa che rimarrà con me per sempre.

Siccome siamo letti da moltissimi giovani e appassionati di navi e turismo, cosa consiglieresti invece a chi voglia intraprendere una carriera sul mare? Il settore expedition è in crescita, ma non è certo il più facile dove iniziare la propria carriera. Credo che serva molta formazione e tanti sacrifici. Cosa ne pensi?

La maggior parte dei Coordinatori di Spedizione proviene da un background nel settore dei viaggi: che sia da altre navi o dal lato delle escursioni/guide. Anche le competenze linguistiche giocano un ruolo importante. Per quanto riguarda il Team di Spedizione nel suo complesso, ognuno è qui grazie alle proprie competenze e conoscenze specifiche. Tutti dobbiamo seguire corsi obbligatori di Sicurezza Marittima prima di poter lavorare a bordo. Per chi desidera iniziare, il modo migliore è contattare una compagnia di spedizioni o magari qualcuno che conosce e che già lavora a bordo.

È un lavoro da sogno? Sì, per me lo è. Ho lavorato molto duramente negli Stati Uniti, nel settore dei viaggi e anche in un ambiente d’ufficio, con poche vacanze, per molti anni prima di ritrovarmi qui. Non potrei essere più felice, ma sì — c’è un prezzo da pagare — qualcosa che dall’esterno non si vede facilmente. Siamo lontani per lunghi periodi, con una rotazione che di solito rimane abbastanza fissa per tutto l’anno. Non è una questione di “se”, ma di “quando” questo influirà sulla vita familiare, per non parlare delle relazioni. Tutte le esperienze straordinarie in destinazioni fantastiche sono accompagnate anche da giornate lunghe e lavoro duro. Dico sempre: “Non è un lavoro, ma uno stile di vita” e non è adatto a tutti. Ma per me lo è stato, e lo è tuttora, ed è assolutamente fantastico! Non passa giorno senza che io senta gratitudine e umiltà per questa opportunità.

Grazie per il tuo tempo Thess. Abbiamo veramente imparato molto dalle tue parole. Credo che ogni membro degli equipaggi delle navi da crociera svolgano un ruolo fondamentale per non solo per la gestione delle stesse navi, che sia un ruolo di ponte o di hotel. Ma che siano fondamentali per trasformare la presenza degli ospiti a bordo in una esperienza per loro indimenticabile. Certamente, nel caso dell’expedition gli itinerari aiutano a rendere veramente incredibile l’esperienza, ma sicuramente tante bellezze naturali non si spiegano da sole alla conoscenza degli ospiti, e non sarebbero le stesse senza la passione e l’impegno di chi ogni giorno le mostra ai fortunati ospiti a bordo della flotta.

Grazie quindi anche per quello che fai durante il tuo ruolo, certamente una vera e propria “esperienza” anche per te, poiché quando si è in Antartide o in Groenlandia le sorprese e lo stupore coinvolge sicuramente anche gli equipaggi. Ma figure come la tua rendono l’esperienza complessiva degli ospiti expedition qualcosa di veramente indimenticabile.

Ho avuto una sola esperienza expedition sinora, e certamente non la dimenticherò mai. Ma sono già pronto a viaggiare nuovamente…ci vediamo a bordo!???

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Gabriele Bassi

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