Kayak tra i ghiacci: l’esperienza polare con Oceanwide


Fare kayak tra i ghiacci del mondo polare è un’esperienza capace di cambiare la prospettiva con cui si guarda la natura. Non si tratta solo di un’attività all’aperto, ma di un vero e proprio incontro autentico con le parti più incontaminate e remote del nostro pianeta.

Oceanwide Expeditions, da anni tra i protagonisti indiscussi nel mondo delle crociere expedition artiche e antartiche, offre agli ospiti la possibilità di vivere questo momento in modo sicuro, accessibile e profondamente emozionante. La bellezza di questa proposta sta nel fatto che non occorre essere atleti, né esperti esploratori per mettersi alla prova. Basta desiderare di sentirsi parte dell’ambiente circostante, lasciandosi guidare dal ritmo dei remi e dalla voce del ghiaccio.

I paesaggi che si possono esplorare in kayak con Oceanwide sono tra i più iconici e affascinanti dell’intero emisfero boreale e australe. Si va dalle distese candide e surreali della Penisola Antartica e del Circolo Polare Antartico, dove iceberg scolpiti dal tempo galleggiano in un mare silenzioso popolato da pinguini e foche, fino ai fiordi profondi della Groenlandia e alle coste frastagliate dell’arcipelago delle Svalbard, dove l’orizzonte si colora di blu e ghiaccio e il silenzio viene rotto solo dal crepitare di un ghiacciaio che cede. Queste aree, proprio per la loro struttura geografica, offrono ambienti perfetti per il kayak: baie protette, acque tranquille, corridoi nascosti tra blocchi di ghiaccio che le grandi navi non possono raggiungere. E così, mentre gli altri esplorano la riva in zodiac o si godono il panorama dalla nave, chi è in kayak può addentrarsi in un mondo parallelo, fatto di riflessi, luce radente e una profonda intimità con la natura.

Una delle domande che molti si pongono prima di prenotare un’escursione in kayak è: “Serve esperienza?”. La risposta varia a seconda del tipo di viaggio scelto. Oceanwide propone tre livelli di attività. Per chi è alla prima esperienza, i viaggi cosiddetti Basecamp sono la scelta ideale. In queste spedizioni multifunzionali, il kayak è solo una delle attività proposte (insieme a hiking, alpinismo, fotografia naturalistica, campeggio). Qui anche i principianti assoluti possono cimentarsi in una pagaiata tranquilla, accompagnati da guide esperte in acque protette e senza la necessità di alcuna preparazione tecnica. Per molti è proprio in queste prime uscite che scocca la scintilla: quella sensazione di galleggiare tra i ghiacci, di passare vicino a un leopardo marino addormentato su una lastra di pack, di sentire la forza del paesaggio intorno a sé.

Per chi invece ha già esperienza e desidera escursioni più lunghe o in condizioni marine più variabili, Oceanwide propone l’attività di kayaking standard, disponibile come supplemento in molte delle crociere offerte. In questo caso è richiesta una certa familiarità con il kayak da mare: non serve saper eseguire il rollio con il kayak, ma è essenziale dimostrare di saper governare l’imbarcazione, mantenere l’equilibrio, affrontare onde moderate e seguire le indicazioni delle guide. La sicurezza è infatti un elemento imprescindibile. Non a caso, le guide hanno facoltà di escludere dai tour chi non dovesse dimostrare la necessaria padronanza. Non è mai una decisione presa alla leggera, ma sempre per tutelare il gruppo e l’individuo. In compenso, chi viene accettato in queste uscite può aspettarsi 4-6 escursioni durante la crociera, tutte diverse, sempre in funzione delle condizioni meteorologiche e del ghiaccio, che nei poli cambiano rapidamente e richiedono flessibilità.

Infine, per i più esperti e determinati, esiste una terza possibilità: il Kayak Skills Progression Camp, un programma intensivo e avanzato dedicato a chi vuole perfezionare le proprie abilità tecniche in un ambiente straordinario come quello artico. Non si tratta di un’escursione, ma di un vero e proprio corso, con uscite giornaliere strutturate in piccoli gruppi di quattro partecipanti, ognuno su kayak singoli ad alte prestazioni (modelli TRAK), seguiti da istruttori esperti e supportati da imbarcazioni di sicurezza. L’obiettivo qui è migliorare progressivamente la tecnica, attraverso una pratica quotidiana in fiordi, baie e ambienti protetti. Le sessioni durano in media una o due ore e si svolgono alternativamente al mattino o al pomeriggio, con la possibilità di alternarsi con altre attività. La fisicità richiesta è superiore, così come la preparazione di base: è necessario essere già agili, in buona forma e abituati a stare in kayak. Il premio, però, è quello di sentirsi parte di un gruppo esclusivo, di imparare dai migliori e di tornare a casa con un’esperienza difficile da eguagliare.

L’attrezzatura per tutte le attività è fornita da Oceanwide. In base alla nave e al tipo di escursione, si possono avere kayak biposto (nelle spedizioni standard) o monoposto (nel KSPC), pagaie con anelli anti-goccia, mute in neoprene da 4 mm, giacche impermeabili, spraydeck per proteggere l’interno del kayak, giubbotti di salvataggio e stivaletti in neoprene. Ogni partecipante deve però portare con sé una serie di capi tecnici: intimo termico, pile, guanti isolanti o in neoprene, calzettoni spessi, berretto invernale, scaldacollo, occhiali da sole e crema solare. È fondamentale evitare l’uso di abiti in cotone, come T-shirt o jeans, perché si inzuppano facilmente e non si asciugano con il freddo, rendendo l’esperienza sgradevole. Per chi desidera scattare foto o portare un binocolo, è consigliabile una borsa impermeabile o un contenitore stagno.

Un altro aspetto spesso sottovalutato è quello della forma fisica. Non occorre essere sportivi di alto livello, ma è richiesto un minimo di allenamento, soprattutto a braccia e spalle. Inoltre, l’attività di kayak richiede agilità per entrare e uscire dall’imbarcazione, specialmente quando si indossano stivali e mute. 

Ma cosa si vede davvero durante un’escursione in kayak? La verità è che ogni uscita è diversa, ma tutte regalano momenti magici. Si pagaia accanto a scogliere incise dal tempo, ci si infila tra passaggi stretti dove galleggiano blocchi di ghiaccio azzurro, si costeggiano spiagge deserte dove ormeggiano foche curiose. Il silenzio è tale che si sente il proprio respiro sotto il cappuccio della muta, o lo scricchiolio di un cristallo di ghiaccio che si spacca a pochi metri dalla prua. Le balene possono emergere a distanza ravvicinata, i pinguini tuffarsi da una lastra di pack accanto al kayak, gli uccelli marini volteggiare sopra la testa mentre la luce artica o antartica dipinge ogni superficie di riflessi incredibili.

Oceanwide ha costruito negli anni un sistema rodato di gestione delle attività, con guide certificate, Zodiac di supporto, briefing dettagliati e pianificazione flessibile ma rigorosa. Ogni gruppo è accompagnato da un kayak leader che resta in acqua con i partecipanti, mentre una barca a motore segue l’escursione a distanza, pronta a intervenire. L’obiettivo non è solo garantire sicurezza, ma anche assicurarsi che ogni partecipante viva l’esperienza al meglio, senza ansia, senza fretta, sentendosi sempre parte del gruppo.

Il kayaking polare rappresenta una delle attività offerte nelle crociere di spedizione che meglio consente di osservare da vicino l’ambiente circostante. È un modo diverso di vivere il paesaggio, che avvicina chi lo pratica a una dimensione più silenziosa e diretta del viaggio. A bordo di un kayak, lontano dal rumore dei motori, si percepiscono con maggiore chiarezza i suoni dell’acqua, del ghiaccio e della fauna. Non si tratta di un’esperienza estrema, ma di una modalità di esplorazione che invita alla calma e all’attenzione. In questa prospettiva, pagaiare tra i ghiacci consente di apprezzare l’ambiente senza interferenze, con uno sguardo più attento e rispettoso. Per alcuni partecipanti, questo approccio più misurato diventa uno degli aspetti più significativi dell’intero viaggio.

Se si sta valutando una crociera polare, il kayak può rappresentare quell’attività in grado di aggiungere una dimensione diversa all’esperienza complessiva. Che si tratti di un’escursione introduttiva in Antartide, di un percorso pensato per affinare le tecniche di pagaiata tra i fiordi della Groenlandia o di un’avventura più intensa nelle acque delle Svalbard, Oceanwide Expeditions propone soluzioni diversificate adatte a vari livelli di preparazione. A chi sceglie di partecipare non è richiesto altro che una dose di curiosità, la disponibilità a mettersi alla prova e l’apertura a lasciarsi sorprendere da un paesaggio che, visto dal livello dell’acqua, assume una prospettiva completamente nuova.

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Giorgia Lombardo

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