Change: l’arte polare su National Geographic Endurance


Lindblad Expeditions e National Geographic svelano “Change”: una straordinaria mostra d’arte polare a bordo della National Geographic Endurance.

Lindblad Expeditions e National Geographic Expeditions, leader mondiali nel turismo responsabile e nei viaggi di spedizione, presentano Change, una mostra d’arte unica nel suo genere, a bordo della nuova nave della flotta, National Geographic Endurance. L’installazione è curata a bordo da Zaria Forman, celebre per i suoi disegni a pastello che rappresentano i cambiamenti climatici nel mondo.

“Change” è la prima installazione permanente di arte polare basata su una nave: comprende disegni, dipinti, video, fotografie, sculture e altro, e vi partecipano 35 artisti. La collezione è stata assemblata sfruttando l’intera nave,  sia spazi pubblici che privati, suddividendo i temi ponte per ponte. Dalla luce polare ai ritratti, dalla storia umana all’esplorazione nelle regioni polari.

Dopo aver prestato servizio per la prima volta come artista a bordo del National Geographic Explorer in Antartide nel 2015, Zaria Forman è stata la scelta perfetta per collaborare a questa nuova esperienza artistica. Tutti gli spazi pubblici della nave e una serie di suite presenteranno pezzi originali, ognuno con dichiarazioni e citazioni di artisti per fornire agli spettatori una comprensione più profonda di come e perché questi ambienti hanno influenzato gli artisti ed il loro lavoro.

“Zaria è stata sfidata ad allestire la mostra polare definitiva a bordo della nostra nave, e credo che la sua cura abbia portato a una delle migliori collezioni d’arte che esamina il potere e la vulnerabilità di queste geografie rarefatte in qualsiasi parte del mondo”, ha detto Sven Lindblad , CEO di Lindblad Expeditions.

La mostra comprende pezzi sperimentali, come una scultura John Grade di vetro e resina sospesa al soffitto che invita gli ospiti a entrare nel ghiaccio marino che galleggia sulla superficie dell’oceano. Le repliche di carotaggi di ghiaccio prelevate dalla calotta glaciale della Groenlandia percorreranno una scala di quattro ponti. Oblò di vetro che guardano in minuscoli ambienti iperrealistici scolpiti da Patrick Jacobs, riproduzioni di paesaggi, l’emozionante suono del crepitio del ghiaccio quando si scioglie, provocato dalla liberazione dell’aria dai ghiacciai.

“Ogni opera d’arte è la prova dell’impatto profondo che questo ambiente può avere su un individuo”, ha detto Forman. “La mostra sarà un’esperienza condivisa, permettendo ai nostri ospiti di sentirsi parte di qualcosa di molto più grande delle loro osservazioni individuali. E spero che li guiderà lungo il sentiero più vicino al proprio cuore, ed essere commossi dai paesaggi che li circondano: vorranno proteggerli e preservarli.”

La mostra cerca anche di ampliare letteralmente le prospettive degli ospiti, includendo vedute normalmente non accessibili agli esploratori polari, come quelle da sottomarini o da aerei. Ma anche in senso figurato, con uno sguardo alla storia dell’esplorazione polare del National Geographic che ci spinge a comprendere come quei resoconti e quelle storie abbiano contribuito a formare la percezione della gente occidentale di questi luoghi.

“National Geographic racconta storie importanti da oltre 130 anni”, ha affermato Nancy Schumacher, EVP Travel and Tour Operations, dei National Geographic Partners. “Abbiamo abbracciato ogni piattaforma multimediale disponibile e questo è l’ennesimo esempio di superamento dei confini della narrazione, fornendo un modo completamente nuovo di coinvolgere e immergere i passeggeri in questa esperienza unica di arte e viaggi.”

Oggi è disponibile una visita virtuale di “Change“, per poterne capire l’ispirazione e l’importanza in un video realizzato da National Geographic e del quale Cruising Journal si fa volentieri promotore e sostenitore. Un assaggio, per così dire, di questa particolare esperienza, che naturalmente sarebbe straordinaria se vissuta direttamente a bordo della nuova National Geographic Endurance.

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Gabriele Bassi

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