Kimberley: Tra maree e cascate leggendarie
La regione del Kimberley, situata nell’estremo nord-ovest dell’Australia, rappresenta una delle destinazioni più remote, inaccessibili e geologicamente antiche del pianeta.
Con un’estensione di oltre 400.000 chilometri quadrati e una densità di popolazione estremamente bassa, questo vasto territorio conserva un ambiente naturale incontaminato, reso ancora più straordinario dalla sua topografia accidentata, dalla forza delle maree e dalla presenza di una costa labirintica punteggiata da isole, fiordi e fiumi che si insinuano nell’entroterra. In questo contesto, la crociera expedition non è solo il mezzo più pratico per accedere al Kimberley: è l’unico modo per vivere pienamente le sue caratteristiche uniche.
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Le maree sono un elemento fondamentale dell’esperienza nel Kimberley. Con escursioni che possono superare i dodici metri, sono tra le più estreme dell’emisfero australe, e modellano quotidianamente il paesaggio costiero, creando fenomeni idraulici e geologici osservabili solo in specifici momenti della giornata. Uno degli esempi più rappresentativi è il Montgomery Reef, una piattaforma corallina che si estende per circa 400 chilometri quadrati e che, con il ritirarsi della marea, emerge progressivamente dalle acque. Durante questa fase, l’acqua residua defluisce attraverso una rete intricata di canali naturali, generando un sistema dinamico di ruscelli e cascate marine. Questo movimento incessante di acqua, che sembra capovolgere l’oceano, rende visibile un reef letteralmente “vivente”, dove si possono osservare tartarughe marine, razze, squali di barriera e numerose specie di uccelli marini.
Un altro fenomeno eccezionale sono le Horizontal Falls, localizzate all’interno della Talbot Bay. A dispetto del nome, non si tratta di vere cascate, bensì di rapide orizzontali causate dal flusso delle maree che attraversa due strettoie rocciose separate da circa 300 metri. L’acqua viene spinta con forza tra queste gole, generando rapide che possono raggiungere velocità superiori a 20 nodi, con un dislivello visibile tra i due lati delle gole che può superare i quattro metri.
Un’altra tappa imperdibile è rappresentata dalle King George Falls, tra le cascate gemelle più alte d’Australia. Situate lungo il King George River, queste cascate si tuffano da una parete rocciosa alta oltre 80 metri, creando un colpo d’occhio imponente soprattutto durante la stagione umida, quando la portata d’acqua raggiunge il suo apice. Anche nella stagione secca, le pareti verticali di roccia rossa, modellate dall’erosione per milioni di anni, offrono uno scenario di grande impatto.
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Oltre a questi tre siti principali, il Kimberley offre numerosi altri punti di interesse di alto valore naturalistico, geologico e culturale. Il Prince Regent River, ad esempio, è un fiume che segue un corso sorprendentemente rettilineo, una rarità dal punto di vista geomorfologico. Navigandolo si raggiunge la King Cascade, una serie di cascate che scendono su una parete ricoperta di vegetazione tropicale. Le crociere spesso includono la risalita del fiume e l’esplorazione delle sue ramificazioni minori con gommoni Zodiac, offrendo la possibilità di osservare da vicino la fauna e la flora locali.
Un altro sito iconico è rappresentato dalle Mitchell Falls, situate nell’entroterra. Anche se non direttamente accessibili via mare, molte crociere includono escursioni in elicottero che permettono di raggiungerle e osservarle dall’alto, oppure di atterrare per una breve camminata. Le Mitchell Falls si trovano in un’area ricca di arte rupestre aborigena, in particolare le pitture Gwion Gwion, che rappresentano figure umane stilizzate e sono tra le più antiche testimonianze artistiche d’Australia.
L’arte rupestre è un altro elemento distintivo del Kimberley. Nelle zone di Swift Bay, Vansittart Bay e Bigge Island, è possibile ammirare pitture Wandjina e Gwion Gwion risalenti a decine di migliaia di anni fa, perfettamente conservate sulle pareti rocciose. Queste opere, spesso accessibili solo con brevi camminate dalla costa, sono una chiave fondamentale per comprendere la cosmogonia e le tradizioni spirituali delle popolazioni aborigene locali, molte delle quali hanno ancora una presenza attiva nella gestione dei siti e nella trasmissione del sapere.
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Dal punto di vista faunistico, il Kimberley è anche un punto strategico per l’osservazione delle megattere. Il Camden Sound Marine Park, una vasta area marina protetta istituita nel 2012, è uno dei principali luoghi di riproduzione di questi cetacei. Da giugno a settembre, migliaia di balene risalgono dalla regione antartica per partorire e accudire i piccoli nelle acque più calde del Kimberley.
Infine, il Buccaneer Archipelago, un complesso di circa 800 isole rocciose, rappresenta uno dei paesaggi più scenografici dell’intera regione. Caratterizzato da acque turchesi, correnti forti e isole disabitate, questo arcipelago è un vero paradiso per i geologi, i fotografi naturalisti e gli amanti del mare. Le escursioni in kayak, le esplorazioni con tender e gli ancoraggi in baie protette permettono di vivere l’ambiente in modo diretto e autentico.
In definitiva, il Kimberley si presenta come uno degli itinerari expedition più ricchi e affascinanti al mondo, dove ogni giornata regala l’incontro con fenomeni naturali unici, tracce culturali antichissime e paesaggi di straordinaria bellezza. Non è una meta da visitare per caso, ma una scelta consapevole per chi desidera immergersi nella natura autentica, vivere una vera lezione geologica a cielo aperto e intraprendere un’avventura che unisce esplorazione, approfondimento e profondo rispetto per l’ambiente.
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