Fuerteventura: mare, vento e aloe Vera


Quando attraccherete a Puerto del Rosaio vi troverete esattamente a Fuerteventura, la più vecchia e seconda più grande delle isole Canarie, formatasi in conseguenza di eruzioni vulcaniche sottomarine e distante solamente 100 km dalla costa settentrionale dell’Africa.

È nota soprattutto come meta di vacanze per le spiagge di sabbia bianca e per il clima caldo tutto l’anno, reso più fresco dai venti costanti. Infatti Fuerteventura significa “forte vento” anche se a livello storico si ritenga derivi da una esclamazione di Bethencourt: “Que fuerte aventure!” (“Che grande avventura”).

Chi era Jean de Béthencourt?

Jean de Béthencourt e Gadifer de la Salle, al comando di cavalieri e crociati francesi, diedero inizio alla conquista dell’isola nel 1402. Arrivarono con solo 63 marinai sui 283 originari, poiché molti avevano disertato lungo la strada. Dopo essere arrivati e stabilitisi a Lanzarote, gli invasori fecero alcune prime incursioni nelle isole vicine e nel 1404 fondarono Betancuria sulla costa occidentale (primo insediamento dell’isola). Dopo numerose difficoltà, Gadifer si fece carico dell’invasione, mentre Bethencourt tornò in Spagna per cercare il riconoscimento e l’appoggio del re castigliano, Enrico III.

Puerto del Rosario

Lasciato il porto a piedi, ci si può addentrare in questa graziosa cittadina, perdersi nelle bancarelle di artigianato e magari incontrare i musici e danzatori con i loro abiti tipici che animano il centro portando festosità e divertimento.

Nelle Canarie, infatti, vi è un gran numero di celebrazioni popolari e tradizioni immutate nei secoli. In particolare a Fuerteventura la festa più antica è la “Romería”, si svolge in onore di La Peñita, nomignolo affettuoso con il quale gli abitanti di Fuerteventura chiamano la loro patrona, a cui rendono omaggio nella processione, con musica e prodotti locali.

Nella vostra passeggiata non deve mancare una visita alla casa museo di Miguel Unamuno. Si trova in centro di fronte alla Chiesa di Nuestra Señora del Rosario e l’entrata è gratuita. Unamuno fu uno scrittore e pensatore spagnolo. Ancora giovane divenne professore di letteratura greca nell’università di Salamanca per diventarne più volte rettore. Ma nel 1914, il Ministro della Pubblica Istruzione lo destituì da questo incarico per ragioni politiche essendo diventato un polemico antitradizionalista. Per questo fu esiliato e dal 12 marzo al 9 luglio 1924 visse proprio a Puerto del Rosario. Ancor oggi è il maggior rappresentante degli intellettuali innovatori della “generazione del ’98”.

Nella casa ritroviamo i mobili e gli oggetti a lui cari, tra cui la scrivania sui cui lavorava, il letto e i vari ambienti famigliari. In particolare trovate numerosi testi alle pareti da lui scritti.

 Sole, mare e spiagge

Puerto del Rosario è il punto di partenza ideale per raggiungere le splendide spiagge di Fuerteventura. In auto possiamo raggiungere facilmente Playa Blanca, Playa Chica e Playa de la Concha. Da notare che le spiagge situate a nord dell’isola sono molto turistiche perché lunghe e ben attrezzate, mentre andando verso sud diventano più selvagge, piccole e senza attrezzature. Ovviamente si praticano qualsiasi tipo di sport acquatico: kitesurf, windsurf o paddleboarding, oltre ad escursioni in bicicletta o passeggiate a cavallo.

Parco Naturale di Corralejo

Una volta arrivati a Fuerteventura non si può non visitare il Parco Naturale del Corralejo che si estende lungo la costa per circa 10 km e verso l’entroterra per 2,5 km. Il parco è costituito da dune attive che si rinnovano costantemente e si muovono sotto l’influenza dei venti di nord-est.

Le dune di sabbia bianca sono composte per il 90% da materiale organico, formato dalla polverizzazione di gusci di molluschi (conchiglie) e di altri scheletri di piccoli organismi. Questo porta la sabbia a rimanere fresca e a non surriscaldarsi. Infatti più la sabbia è chiara, più è riflettente e mantiene una temperatura inferiore se esposta alla luce solare.

All’interno dell’area protetta la costa non è tutta uniforme. La parte più a nord è formata da spiagge ampie di sabbia bianca e fine, poco affollate e frequentate anche da nudisti; è una zona ventosa e per questo ideale per kitesurf e windsurf. Man mano che si procede verso sud la costa cambia e diventa rocciosa, intervallata a tratti da piccole calette sabbiose.

Betancuria

Per conoscere la storia dell’isola e ammirare l’architettura coloniale è interessante visitare Betancuria, l’Antico capoluogo di Fuerteventura con il suo centro storico presieduto dalla chiesa-cattedrale. Fondata dal francese Juan de Bethencourt all’inizio del XV secolo rimase capoluogo di Fuerteventura fino al 1834 diventando il centro politico, amministrativo e religioso dell’intera isola.

La chiesa-cattedrale di Santa María de Betancuria è l’edificio più importante della città. Costruita inizialmente in stile gotico-normanno, fu ricostruita nel XVII secolo e conserva alcuni elementi della struttura originaria, come il campanile e alcune sezioni delle colonne. All’interno, vale la pena di menzionare il coro, il battistero, la pala d’altare barocca e un ricco soffitto a cassettoni mudéjar.

Lungo il viaggio incontrerete il Mirador De Guise y Ayose dove potrete ammirare la natura spettacolare di quest’isola.

Il Gofio

Un alimento diventato simbolo della cultura delle Canarie è il Gofio. È composto da farina di cereali tostati (mais o grano) e la caratteristica è che non viene cotto.

Questo umile alimento era fondamentale nella dieta degli aborigeni delle Isole Canarie. Infatti, il suo alto valore nutrizionale l’ha reso essenziale per la sopravvivenza durante i periodi di carestia nell’arcipelago, soprattutto quando non potevano sprecare il legno per cuocere dato che veniva usato per costruire le case.

Gli indigeni locali allora coltivavano, tostavano e macinavano l’orzo per ottenere il gofio, che poi mescolavano con altri alimenti, come il miele e il latte di capra. Tale alimento è presente nella cultura delle Isole Canarie da prima dell’arrivo dei colonizzatori ed è quindi un prodotto ricco di storia.

Sicuramente una giornata sarà sufficiente per immergervi nelle tradizioni e ammirare le bellezze naturali dell’isola. Ovviamente vi serviranno più giorni per godervi le stupende spiagge incontaminate e approfittare per fare sport acquatici.

Aloe Vera

Fuerteventura produce la migliore qualità di Aloe Vera del mondo. Questa sua qualità è dovuta ad un insieme di fattori che la rendono il luogo ideale per la sua coltivazione. La pianta è originaria dell’Africa orientale e meridionale e cresce in climi caldi e deserti, dove sviluppa le sue migliori proprietà.

L’Aloe Vera può essere piantata sia all’interno che all’esterno. Dopo la sua prima fioritura è possibile mangiare la sua polpa. Proprio la fioritura è un segnale molto importante perché indica che la pianta è arrivata alla sua maturazione e ad ogni sua fioritura l’aloe migliora le sue proprietà e la sua qualità. Più è matura, maggiore sarà la qualità del gel estratto dalle sue foglie e può vivere più di 100 anni.

Durante il vostro giro dell’isola vi imbatterete sicuramente in una delle tante fabbriche che la producono. Vi accoglieranno a braccia aperte per spiegarvi la produzione e troverete anche un angolo vendita per gli amanti.

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Lucia Angeli

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