Il metanolo come possibile combustibile green


Cruising Journal ha già affrontato in precedenza il tema dei combustibili tradizionali, del GNL, del cold ironing, delle batterie e celle a combustibile ad idrogeno. Oggi parleremo del metanolo verde quale possibile combustibile del futuro per ridurre l’impatto ambientale delle navi da crociera.

Ricordiamo che il potere calorifero dell’idrogeno è di 5 volte inferiore rispetto ai combustibili marini utilizzati oggi, quindi le sue applicazioni ad oggi studiate sono limitate al solo utilizzo quando le navi sono ferme in porto ed anno meno bisogno di energia.

L’industria delle crociere si è imposta di raggiungere l’impatto zero (carbon neutral) per il 2050 e anche l’utilizzo del metanolo è al vaglio degli armatori per raggiungere gradualmente questo ambizioso obiettivo.

Il metanolo si sta affermando come uno dei principali combustibili alternativi per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra, grazie alle sue proprietà di facile gestione, che lo rendono particolarmente interessante sia per le nuove costruzioni che per il refitting delle navi esistenti. Essendo una delle materie prime chimiche più commercializzate, l’infrastruttura per l’approvvigionamento delle navi potrebbe essere adattata a quella già esistente. Tutte le forme di metanolo, a base di gas naturale, a basse emissioni di carbonio o rinnovabili, possono essere miscelate indipendentemente dai percorsi di produzione. Questo consente un percorso di transizione affidabile verso navi da crociera che, nel prossimo futuro, siano completamente neutrali per quanto riguarda i gas serra.

Si tratta di un combustibile più “pulito”, in grado di eliminare gli inquinanti dell’aria, come il particolato e gli ossidi di zolfo, è ampiamente disponibile, ed è sempre più spesso prodotto attraverso percorsi a basse emissioni di carbonio, biogenici o basati sull’idrogeno. Inoltre, se utilizzato nelle celle a combustibile, il metanolo ha il potenziale per consentire, nel prossimo futuro, l’azzeramento delle emissioni durante il suo ciclo di vita.

La prima nave da crociera che dovrebbe utilizzare il metanolo verde è l’ex Global Dream che è stata acquistata incompleta da Disney Cruise Line. Infatti dopo il fallimento di MV Werften la nave è stata abbandonata a Wismar in attesa di un progetto per il suo completamento che si è concretizzato grazie alla partnership tra Disney e il gruppo Meyer che dovrebbero finire la nave entro il 2025 con motori in grado di utilizzare questo nuovo carburante.

Poi il gruppo Costa, operatore crocieristico leader in Europa con i suoi due marchi Costa Crociere e AIDA Kreuzfahrten, appartenente a Carnival Corporation, e Proman, azienda leader nella produzione di metanolo, hanno firmato un protocollo d’intesa per promuovere ulteriormente l’implementazione del metanolo come combustibile marino per l’industria crocieristica. La partnership mira ad accelerare la transizione energetica e la decarbonizzazione della flotta crocieristica esistente, potenziando la fornitura di metanolo sostenibile, aprendo la strada al retrofit delle navi già in servizio per consentirgli di operare con un combustibile “pulito”, nonché agli investimenti in nuove costruzioni alimentate a metanolo. Però qui non siamo arrivati ancora a nessun passo concreto operativo.

Questo invece lo ha fatto Norwegian Cruise Line modificando la commessa delle ultime due navi di classe “Prima-plus”. L’accordo con il costruttore italiano Fincantieri prevede che la quinta e sesta nave della serie (consegne 2027 e 2028) saranno allungate ulteriormente in modo da essere predisposte all’utilizzo del metanolo.

Infine anche il gruppo Royal Caribbean ha puntato a questo carburante. Infatti si è accordato con il produttore finlandese di motori Wärtsilä per la fornitura di due propulsori 46F a 8 cilindri convertiti per consentire loro di utilizzare tre fonti di carburante, incluso il metanolo. Questa operazione è avvenuta tramite i Chantiers de l’Atlantique che dovrebbero utilizzare questi motori sulla quinta nave di classe “Edge” che dovrebbe essere consegnata tra tre anni.

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Matteo Martinuzzi

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