Crociere negli Stati Uniti: ripartenza vicina


La revoca del “No Sail Order” negli Stati Uniti porterà ad una ripartenza graduale delle crociere, con nuovi e rigidi protocolli e alcune crociere di prova da effettuare prima di accogliere i primi ospiti a bordo. In realtà i tempi non sono ancora brevi.

Il Cdc, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, ha finalmente revocato il “No Sail Order”, divieto per le navi da crociera di effettuare navigazione con passeggeri a bordo, in vigore dallo scorso 14 marzo. L’agenzia federale avrebbe in realtà voluto prolungarlo sino a febbraio ma il braccio di ferro con la Casa Bianca ha infine condotto a revocarlo anche se, di fatto, la ripartenza necessita di tempi piuttosto lunghi.

Seppur sia un promo passo verso la riapertura delle rotte, in realtà occorrono ancora diversi giorni prima di poter implementare le procedure concordate. Si tratta infatti di un “Conditional Sail Order“, con norme ben precise e rigide da rispettare per la prevenzione ed il contenimento dei rischi da Coronavirus.

“Il CDC garantirà alle compagnie di navigazione protezioni adeguate per la salute e la sicurezza dell’equipaggio nel corso dei test. Le fasi successive includeranno simulazioni in mare aperto per testare la capacità di mitigare il rischio COVID-19 e una certificazione per le navi che soddisfi requisiti specifici.” ha dichiarato il CDC in una nota “Queste fasi sono soggette a modifiche in base a considerazioni periodiche in materia di salute pubblica e alla capacità dimostrata dalle compagnie di mitigare il rischio di contagio da COVID19. Il CDC emetterà ordini aggiuntivi, se necessario, che saranno pubblicati nel Registro federale e istruzioni tecniche che saranno successivamente pubblicate sul sito Web di CDC . “

Come già osservato per le compagnie che hanno ripreso le operazioni in Europa, sarà anzitutto necessario sottoporre a test tutti gli equipaggi. Ogni nave dovrà ricevere certificazione apposita, dopo aver compiuto alcuni viaggi senza passeggeri per mettere alla prova i sistemi di prevenzione a bordo. Si riuscirà quindi a partire per le prime crociere al termine di questo processo. Il Registro federale si è riservato anche di poter aggiornare in corsa il protocollo, in base all’evoluzione della situazione sanitaria.

I limiti posti dalla Cdc non soltanto sono rigidi e soggetti ad aggiornamento. L’agenzia federale imporrà i propri criteri a molti aspetti delle crociere: numero di passeggeri a bordo, attività ed intrattenimento, i porti di scalo, la durata degli itinerari. I passeggeri subiranno test sia all’imbarco che allo sbarco, così come il personale.

Norme persino più restrittive di quelle eruopee e che molte compagnie stanno già implementando per poter ripartire al più presto. Inevitabilmente, tuttavia, serviranno diverse settimane per rimettere le navi in attività ed adeguarle agli standard previsti.

L’ipotesi per molte compagnie di poter cominciare a novembre o a dicembre è quindi svanita per i lunghi tempi tecnici necessari. Le navi, per poter iiziare le crociere test, devono darne preavviso con due mesi di anticipo: a gennaio quindi si avranno le prime navigazioni “test” dopo le quali si attenderà il certificato di idoneità. Di fatto si giungerà almeno a marzo per poter ospitare i primi passeggeri, tornando ai limiti del No Sail Order che il CDA intendeva prolungare.

Quest’oggi Norwegian Cruise Line ha prolungato al 31 dicembre la sospensione delle crociere, Carnival Cruise Line ha già cancellato le partenze previste per novembre e dicembre. Le elezioni americane di questi giorni, potrebbero portare ad ulteriori novità nel settore, confermando una grande insicurezza generale.

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Gabriele Bassi

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