Gennaro Arma ci racconta in esclusiva il suo libro


Il Comandante Gennaro Arma ci spiega in esclusiva ciò che lo ha spinto a scrivere il libro sulle vicende della Diamond Princess e ci racconta i momenti a bordo, le sue sensazioni, ciò che ha imparato da quelle settimane in cui tutto il mondo aveva gli occhi puntati sulla sua nave.

E’ in libreria un titolo imperdibile a tutti gli appassionati di crociere e di mare, scritto a cuore aperto da chi il mare lo vive ogni giorno con passione, dedizione e soprattutto grande amore. La Lezione più importante, di Gennaro Arma, non è soltanto il racconto preciso e dettagliato della vicenda che ha colpito la Diamond Princess lo scorso febbraio 2020. E’ anche la narrazione del percorso umano e professionale del comandante che in prima persona ha dovuto affrontare lo scoppio dell’epidemia a bordo della nave di Princess Cruises.

“La lezione più importante” è scritto alternando una sorta di intenso diario di bordo, intriso di emozioni e di pathos, con excursus verso il passato, ricordando fatti e persone che hanno contribuito alla sua formazione e alla sua crescita professionale e personale. Un ritmo che accelera sempre di più, dalle prime terribili notizie verso il pieno dell’emergenza, con dei momenti di pausa e di riflessione che ci fanno capire l’importanza delle decisioni e la freddezza necessaria per portare avanti operazioni nuove, per le quali non esiste una procedura scritta o una prassi consolidata.

Scorrendo le pagine si ripercorrono quei lunghi giorni di attesa e di apprensione, quando tutto il mondo guardava a quella nave nelle acque giapponesi. Tutto con gli occhi e con la mente del Comandante, che sembra portarci sul ponte di comando e partecipare alle decisioni, ai momenti di ansia ma anche trasmettendo quella forza e quella determinazione che hanno reso possibile la conduzione di tutto quanto necessario a bordo per affrontare l’emergenza.

In esclusiva Cruising Journal ha intervistato il Comandante Gennaro Arma approfondendo alcuni temi fondamentali del libro edito per Mondadori, e mettendo in luce come quello che si è voluto scrivere non sia un semplice racconto, sia pur preciso e fedele, di quelle settimane a bordo della Diamond Princess.

La Lezione più importante è molto di più: la storia di una carriera sul mare, della formazione professionale, di tante persone che hanno contribuito, nel bene o nel male, ad accrescere la competenza e la ricchezza umana di chi su una nave ha il dovere di conoscere tutto e rispondere di tutto. E che mai come in questa occasione ha dovuto dimostrare la forza e la capacità di prendere decisioni importanti in pochissimo tempo e senza l’aiuto di alcuna scienza. A lui la parola.

L’idea del libro

Il racconto degli episodi legati alla Diamond Princess da cosa ha preso spunto? Rappresenta una voglia di sfogarsi e di parlare al grande pubblico dopo settimane nelle quali l’interlocutore era sostanzialmente solo se stesso? O piuttosto la volontà di ristabilire con esattezza la successione dei fatti, spiegare la motivazione di alcune scelte e raccontare i propri stati d’animo, soprattutto a fronte di tanta informazione inesatta e diffamatoria? 

Rappresenta entrambe le cose. Sicuramente ha contribuito la volontà di raccontare le vicende dall’interno, dopo che tanto se ne è parlato dall’esterno. Raccontare in prima persona ciò che hanno vissuto i miei occhi e la mia mente. Ma anche liberarsi, certo, esprimere il mio stato d’animo personale dopo che a bordo per tanti giorni sono stato costretto ad essere chiuso in me stesso. Il libro è anche qualcosa di più ampio che non soltanto il racconto dell’esperienza della pandemia a bordo. E’ voler lasciare qualcosa ai più giovani che vogliono intraprendere l’esperienza per mare e affrontare questo tipo di carriera. Sottolineando come ciò che ti ha formato nel corso degli anni sia utile ed indispensabile in tutte le professioni.

Un omaggio verso tante persone

Il libro non si esaurisce in un racconto preciso e chiaro degli eventi che hanno coinvolto la Diamond Princess tra il febbraio ed il marzo 2020. Racchiude anche tutto il suo percorso professionale e formativo, di uomo e di uomo di mare. I capitoli si alternano in modo perfetto fra un episodio del passato che racconta persone che nel bene o nel male hanno contribuito alla sua crescita, a quelli che procedono con la narrazione degli eventi di bordo. E’ forse come se ognuna di quelle persone, a turno, tornassero ad aiutarla nei momenti di difficoltà che si susseguivano a bordo? Le richiamava come sostegno per farsi affiancare in decisioni e momenti critici?

Anzitutto gli esempi negativi sono utili ed importanti: ti fanno comprendere cosa non devi fare e ti aiutano quando devi prendere decisioni che coinvolgono altre persone. Nel libro parlo di momenti di vita privata e di figure come il nonno, la maestra elementare, il professore dell’istituto superiore. Mi sono accorto della loro importanza soprattutto dopo l’esperienza di bordo, quando progettavo la scrittura di questo libro. Mi sono accorto in questa occasione che loro ed i loro insegnamenti c’erano sempre stati dentro di me. A bordo, in quelle fasi concitate, ho soltanto agito, senza far caso alla loro presenza. Ma dopo ho realizzato come ognuna di queste importanti figure mi abbia guidato nelle scelte e nella perseveranza di quei terribili giorni.

Un amore infinito

Da ogni pagina traspare il suo amore per il mare e per le navi. Lo si percepisce dal suo affrontare con passione la quotidianità anche prima degli eventi negativi avvenuti a bordo, lo dimostra non rammaricandosi mai di aver intrapreso un simile percorso professionale. Lo ricorda, con grande sensibilità, quando si rivolge a passeggeri ed equipaggio con l’appellativo “Diamond Princess” nascondendo forse, che quel buongiorno o quella buonanotte si rivolgesse anche alla nave stessa. Lo ribadisce infine al momento di lasciare la stessa Diamond, dedicando proprio a lei un ultimo saluto.
E stavolta non c’era nessun altro che “lei” cui rivolgersi, quindi in modo aperto e diretto. Molti di noi naviganti. equipaggio e “crocieristi” possiamo capire il rapporto che si può instaurare con una nave, di affetto, di attrazione, di familiarità. E lei ce lo ricorda con entusiasmo. Quale pensa che sarà la sua sensazione al primo rientro a bordo? L’amerà ancora di più apprezzandone la tranquilla operatività quotidiana? Guarderà in modo diverso, invece, il ponte di comando? Pensa che situazioni, momenti, rotte la possano riportare indietro a quegli episodi spiacevoli? O pensa che come tutti noi vorremmo, ci possiamo lanciare in una nuova vita dimenticando più in fretta possibile questa parentesi della nostra vita?

Le navi hanno un’anima, non sono soltanto lamiere che galleggiano o una sorta di hotel galleggiante. Ho sempre un feeling particolare con la nave, alla quale parlo e la quale mi parla. Con la Diamond Princess poi ho un rapporto speciale: ho seguito la sua costruzione e partecipato ai suoi primi viaggi, anche in zone difficili come l’Asia. Ho fatto richiesta di poter imbarcare di nuovo sulla Diamond quando torneremo a viaggiare, voglio riprendere tutto da dove abbiamo lasciato. Ne apprezzerò il “caos” quotidiano, l’operatività giornaliera. I momenti passati faranno sempre parte della mia vita ma c’è una grande voglia di riprenderci ciò che ci è stato tolto, più desiderio di godersi ogni momento di “normalità”.

La lezione del mare

“Quello che il mare ci ha insegnato” si legge nel sottotitolo del libro. Il mare insegna ogni giorno per chi lo vive e non si finisce mai di conoscerlo probabilmente. Dai suoi racconti emerge quanto lei abbia già imparato in merito alla professionalità, alla razionalità necessaria, alla forza delle decisioni, allo spirito di squadra fondamentale per vivere mesi in una piccola isola di ferro. Forse tutti noi abbiamo imparato di recente il valore della “normalità”, che da possibile sinonimo di noia e di neutralità è diventata la nostra ambizione ed il nostro più forte desiderio. Da un punto di vista professionale quindi, cosa le ha veramente insegnato quella che vogliamo chiamare la “parentesi del 2020”? Qualcosa di nuovo? O un rafforzamento di tutto questo?

Un’emergenza di questo genere era una fra le poche cose per cui non si era preparati a bordo ma da oggi in poi anche questo inizierà a far parte dei nostri training e delle nostre procedure. Sono convinto che se il mondo fosse una nave da crociera sarebbe un mondo migliore. Il mare non divide ma unisce i popoli. Nazionalità, religioni, lingue diverse: ma un solo valore di rispetto reciproco. Essere in mare racchiude una magia particolare, non si vede ma la si percepisce. Il mare è una sfida, che la gente di mare raccoglie ogni giorno e la rende pronta ad affrontare qualsiasi esperienza. Chi lavora sul mare è abituato a reagire a situazioni impreviste e lo ha dimostrato in questa difficile occasione. La “parentesi del 2020” mi ha insegnato che non bisogna lamentarsi di ciò che può essere superfluo, mi ha insegnato ad apprezzare tutto ciò che abbiamo e, soprattutto, che restando uniti  e sacrificandosi anche degli sconosciuti possono superare qualsiasi difficoltà.

Ritorno alle origini

Ci ha raccontato che durante la sua adolescenza osservava con interesse e curiosità gli ex-voto nella Basilica di Santa Maria del Lauro a Meta di Sorrento . Ha pensato di andare a porre il suo riconoscimento dopo ciò che ha vissuto?

Ci ho pensato e continuo a pensarci. Ma non voglio che sembri un atto voluto e costruito, affinché non sia frainteso. Lo farò quando non lo si aspetterà, in un momento futuro che deve essere personale, intimo e lontano dal clamore.

Il mare da ogni giorno lezioni importanti. Gennaro Arma ne ha vissuta una inconsueta, nuova, imprevedibile. Ma, come si apprende dal libro, chi lavora e vive sul mare è pronto a tutto, sa far fronte anche ad emergenze ignote. Ed è proprio quello che ha dimostrato a bordo della Diamond Princess. Buon mare Comandante e grazie per aver condiviso con tutti i noi la sua esperienza e le sue parole.

Gabriele Bassi

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