Douglas Mawson

Concepita per affrontare gli ambienti più remoti del pianeta, la Douglas Mawson è la nuova nave da spedizione di Aurora Expeditions, progettata per offrire un equilibrio perfetto tra avventura, sostenibilità e comfort. La nave si distingue per il suo design innovativo con prua inversa Ulstein X-BOW, una tecnologia che le consente di solcare i mari polari con maggiore stabilità e consumi ridotti, migliorando la navigazione anche in condizioni difficili e rendendo l’esperienza più confortevole per tutti a bordo.
A bordo della Douglas Mawson, tutto è pensato per accogliere un numero contenuto di ospiti in un ambiente intimo e rilassato, perfetto per chi ama esplorare senza rinunciare alle comodità. Le 91 cabine (di cui molte con balcone privato) sono spaziose, arredate con eleganza nordica e progettate per offrire privacy, luminosità e una connessione costante con il paesaggio. Ma ciò che rende davvero speciale la vita a bordo è la varietà di spazi comuni pensati per il benessere e la socialità. Due ristoranti servono piatti ispirati sia alla cucina internazionale che alle tradizioni locali, con vista panoramica sul mare. Ci sono anche due bar, una lounge vetrata di osservazione, una biblioteca, un teatro per conferenze ed esperienze di Citizen Science, oltre a una spa, una palestra e due jacuzzi esterne ideali per rilassarsi dopo un’escursione tra i ghiacci.
Progettata per l’esplorazione, la nave è dotata di piattaforme di imbarco rapide, un ampio mudroom per l’attrezzatura tecnica, e tutto il necessario per attività come escursioni in Zodiac, kayak, trekking e osservazione naturalistica. Il ponte esterno e i numerosi punti di osservazione garantiscono una vista privilegiata su paesaggi spettacolari come quelli dell’Antartide, dell’Artico o delle isole più selvagge del mondo.
Dal punto di vista ambientale, Douglas Mawson è all’avanguardia: è predisposta per l’utilizzo di combustibili più puliti (come il metanolo), impiega tecnologie di recupero del calore e gestione dei rifiuti, e integra sistemi che le permettono di operare riducendo l’impatto sul delicato ecosistema polare.
Giorgia Lombardo