Crociere, crescono le difficoltà per il gruppo Norwegian


Norwegian Cruise Line Holdings ha avvertito ieri i propri investitori che potrebbe essere costretta a chiudere l’attività, mentre prosegue nel ricercare i fondi necessari per superare la crisi del coronavirus. Le crociere sono state sospese dal 14 marzo scorso ed al momento rimangono interrotte almeno sino al 30 giugno.

 

Ci si sarebbe sicuramente aspettato che la crisi del mercato crocieristico avrebbe portato presto alle prime vittime finanziarie. Forse si pensava alle piccole flotte private, o con mercati molto ristretti. Un primo forte segnale di crisi è invece arrivato dalla Norwegian Holdings, uno dei più grandi gruppi del settore.

In un incontro con la US Securities e la  Exchange Commission, la società ha dichiarato di avere “sostanziali dubbi” sulla capacità della Norwegian di continuare a garantire le proprie obbligazioni e la regolarità dei pagamenti a causa della pandemia di COVID-19. La stessa Norwegian Holding ha annunciato di avere intenzione di prendere in prestito 400 milioni di dollari dalla società di investimento L Catterton, al fine di proseguire nella battaglia per uscire da questa difficile situazione.

“L’industria delle crociere è stata molto forte per un lungo periodo di tempo”, ha affermato Scott Dahnke, CEO della L Catterton. “Il settore ha superato numerose sfide in passato e prevediamo che si riprenderà e prospererà con ulteriori miglioramenti ai loro già rigorosi protocolli di salute e sicurezza in atto in futuro”.

Norwegian ha anche annunciato l’intenzione di raccogliere circa $ 1,35 miliardi in più in un collocamento privato di altri titoli in scadenza nel 2024 e fino a $ 400 milioni in più attraverso la vendita di ulteriori azioni. Nel complesso, ciò dovrebbe fornire alla società $ 3 miliardi di riserve di liquidità aggiuntive, secondo il comunicato della società.

“Ciò rafforza la posizione finanziaria dell’azienda e garantisce che sia ben posizionata per resistere alla sospensione dell’attività per oltre 12 mesi. Sebbene questa non sia l’aspettativa dell’azienda – che spera di ripartire molto prima – la società ha adottato un approccio proattivo per proteggere il proprio futuro, data la significativa incertezza e durata sconosciuta della pandemia globale di COVID-19”.

Queste operazioni sembrano tuttavia non convincere gli investitori. Le azioni della Norwegian sono crollate del 19% nelle negoziazioni di ieri mattina. Altre compagnie di crociera, come Royal Caribbean Cruises e Carnival, sono state ciascuna in calo di almeno il 4%.

Norwegian Holdings è una società con sede a Miami che gestisce i marchi Norwegian Cruise Line, Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises. Queste compagnie hanno una flotta complessiva di 28 navi con quasi 60.000 posti letto. La società ha dichiarato che nonostante le contingenze intende ancora proseguire con i piani per la costruzione delle nove navi già preventivate per l’ampliamento della flotta sino al 2027.

La società ha affermato che sta anche riducendo in modo significativo i costi. La scorsa settimana ha annunciato il licenziamento del 20% del personale a terra, mentre i restanti dipendenti avranno orario di lavoro e retribuzioni ridotte del 20%. Alla fine del 2019, la compagnia aveva 4.000 dipendenti a terra e 32.000 a bordo delle sue navi.

Norwegian Holding non è certo la sola Corporation ad avere difficioltà, molte altre compagnie stanno cercando di correre ai ripari con finanziamenti e scelte strategiche. Segnali negativi dunque, che non sorprendono alla luce della situazione mondiale attuale, ma che certo non speravamo di apprendere, almeno da realtà così consolidate quali pensavamo fossero le più grandi compagnie crocieristiche mondiali.

 

Gabriele Bassi

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